EMERGENZA / Riapertura dei teatri: si potrà ripartire a giugno?

Primo passo verso la riapertura delle attività di spettacolo? Alla luce dell’incontro al MIBACT tra le componenti del settore, svoltosi lunedì 11 maggio, il presidente nazionale FITA illustra quanto noto al momento e propone alcune riflessioni in materia. 

Vi diamo alcune notizie sul primo documento ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico che prende in esame la riapertura dei teatri.
Per quanto concerne gli spettacoli organizzati in sale teatrali e sale da concerto all’aperto o al chiuso con posti seduti preassegnati e inamovibili, il CTS valuta che essi possano aver corso a partire dalla prima settimana di giugno, a condizione che vengano imprescindibilmente garantite tutte le condizioni atte a minimizzare il rischio di diffusione di SARS-CoV-2.

Un primo allarmismo ha creato la limitazione nel numero di 200 persone (compresi attori tecnici etc.); riteniamo che questo limite sarà rivisto, perché non v’è dubbio che il numero non potrà che essere parametrato al tipo di struttura ospitante.

Poi dà alcune indicazioni specifiche:
-gli spettatori dovranno mantenere una distanza tra di loro di almeno 1 metro ed indossare la
mascherina di comunità,
– non dovranno accedere in presenza di sintomi respiratori e/o temperatura corporea 37,5°C; Aggiunge poi che “lo stesso criterio dovrà essere applicato agli artisti, alle maestranze e ogni altro tipo di lavoratore presente nel luogo dove lo spettacolo si tiene”.
Questo significherebbe che anche gli artisti devono indossare la mascherina e tenersi a distanza di un metro? Questo a tutti è apparso il passaggio più limitativo (facciamo solo monologhi o cabaret con posti fissi e distanziati?)

Per gli organizzatori:
– garantire l’accesso contingentato in maniera ordinata, garantendo, anche al momento dell’accesso e dell’uscita, il distanziamento fisico sopramenzionato;
– assicurare la presenza di dispenser con sostanze igienizzanti all’ingresso dello spazio aperto o chiuso dove avranno corso gli spettacoli;
– promuovere un’adeguata comunicazione che indichi le corrette modalità di comportamento del pubblico, ivi compresa un’appropriata gestione dei dispositivi di protezione;
– vendita dei biglietti e il loro controllo evitando materiale cartaceo e favorendo modalità telematiche attraverso l’uso di app;
– periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento.

Alla fine, il CTS conclude rimandando per altre misure alle specificità di ogni singolo spettacolo / rappresentazione, purchè vengano rispettati i principi cardine del distanziamento fisico, lavaggio e igienizzazione delle mani ed impiego di dispositivi di protezione delle vie aeree. Rimane, comunque, un documento scientifico con il quale dovrà confrontarsi il Ministro, anche alla luce delle osservazioni che sono state poste e che riportiamo nel documento Agis allegato.

Non riusciamo a comprendere come non ci sia alcuna apertura – rispetto all’uso delle mascherine – sulla possibilità di utilizzo di tamponi etc.. Non siamo dei tecnici, né abbiamo consultato scienziati. Tuttavia ci saremmo aspettati almeno una motivazione del perché no.

Un fatto certo è che ormai si parla di riapertura. Sarà un avvio difficile, stentato, non tutti saranno in grado di osservare le prime prescrizioni. Non tutti gli organizzatori saranno disponibili o valuteranno economicamente conveniente applicare le prescrizioni. Sarebbe auspicabile un sostegno forte anche ai Comuni che volessero riaprire al teatro i loro luoghi, anche all’aperto (sappiamo quante delle nostre associazioni fanno spettacolo per loro durante il periodo estivo).

Comunque, aspettiamo con attenzione, ma con pazienza, cosa spunterà per il primo appuntamento di giugno, tenuto conto che qualsiasi provvedimento rimarrà sempre condizionato dall’evoluzione della pandemia.

Carmelo Pace
Presidente nazionale FITA