Decreto Milleproroghe 2024 / Novità per il Terzo Settore

6 mesi in più per le agevolazioni fiscali nel terzo settore

Il 21 febbraio 2024 l’Aula del Senato ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto Milleproroghe 2024.

ESENZIONE IVA TERZO SETTORE

L’articolo 1, comma 683  della legge di Bilancio 2022 aveva prorogato al 1° gennaio 2024 l’entrata in vigore delle disposizioni di modifica dell’Iva applicabili, agli Enti del Terzo settore recate dal decreto legge n. 146 del 2021.

Il DL n 146/2021 è intervenuto sulla disciplina dell’IVA con una serie di modifiche miranti a ricomprendere tra le operazioni effettuate nell’esercizio di impresa, o considerate in ogni caso aventi natura commerciale, una serie di operazioni attualmente escluse, ovvero a rendere tali operazioni esenti ai fini dell’imposizione IVA (comma 15-quater).

Il decreto Milleproroghe proroga ulteriormente al 2025 l’entrata in vigore delle norme su indicate, facendo quindi slittare l’esenzione IVA per gli ETS che,  secondo la proposta emendativa, dovrebbe decorre dal 1 gennaio 2025.

Lo slittamento farebbe slittare una serie di novità alle quali tali enti sarebbero costretti ad uniformarsi.

E’ una misura fondamentale per la sostenibilità delle associazioni, in particolare delle più piccole, anche alla luce dei ritardi nella mancata definizione della disciplina Iva per il Terzo settore.

ASSEMBLEE DA REMOTO

Prevede la possibilità di svolgere a distanza le assemblee delle associazioni, anche quando tale possibilità non sia prevista dallo statuto.

La possibilità era stata mantenuta sino al 31 luglio 2023 sulla scia delle necessità derivate dal periodo di pandemia.

Con il decreto Milleproroghe 2024 tale possibilità è stata ulteriormente prorogata fino al 30 aprile 2024.

Quindi, le associazioni che non hanno nel loro statuto la previsione di svolgere le assemblee a distanza (da remoto) potranno svolgerle comunque in tale forma sino al 30 aprile 2024.

Si raccomanda tuttavia di effettuare la modifica dello statuto prevedendole per poterne usufruire nei successivi anni.

Si ricorda, infine, che in caso di espressione di voto nelle assemblee sociali con modalità elettronica o per corrispondenza è necessario adottare un sistema che riesca a garantire l’identificazione del votante.