Tutto
pronto per la quinta edizione
del “Premio Ulisse”, concorso promosso
dal Comitato siciliano
della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita), in
partenariato con la compagnia Dietro le Quinte di Milazzo (Messina)
e con il patrocinio della Fita nazionale.
Il
concorso, a carattere regionale, rientra nel circuito italiano del
Gran Premio del Teatro Amatoriale organizzato dalla Fita e prevede la
partecipazione di una giuria itinerante, che visionerà dal vivo gli
spettacoli finalisti.
Queste
le compagnie tra le quali saranno scelte le cinque finaliste: Il
Belvedere di Catania; San Tommaso d’Aquino di Messina; C.a.s.t. di
Carini (Palermo); Capuana di Campofranco (Caltanissetta); Liotru di
Catania; Laboratorio Teatrale Tusano di Tusa (Messina); Caf di Aci
Catena (Catania); Le Maschere di Canicattì Bagni (Siracusa); Teatro
e Vita di Palermo; Teatro degli Specchi di Catania; Stabile dei
Nomadi di Leonforte (Enna); Capuana di Catania.
In
palio il “Premio Ulisse 2018” al migliore spettacolo, nonché ai
migliori fra registi e interpreti (attrici e attori protagonisti e
non protagonisti) e all’allestimento scenico.
La
compagnia che si aggiudicherà il “Premio Ulisse” accederà di
diritto al Gran Premio del Teatro Amatoriale, circuito nazionale al
quale confluiranno i vincitori delle analoghe manifestazioni in molte
altre regioni italiane.
Riportiamo il contributo del nostro esperto – revisore dei conti Roberto De Giuli su alcune agevolazioni per il terzo settore:
“Fra le agevolazioni a favore degli enti del terzo settore entrate in vigore già a partire dal presente anno, rientra quella prevista dall’art. 82, c. 5 del nuovo Codice del Terzo settore, che stabilisce l’esenzione dall’imposta di bollo in relazione ad “atti, documenti, istanze, contratti, copie di documenti, estratti, certificazioni, dichiarazioni, attestazioni e ogni altro documento cartaceo o informatico in qualunque modo denominato posti in essere o richiesti dagli enti” del terzo settore. Quindi, niente più marche da bollo da 2 euro sulle ricevute, nè imposta annuale di 100 euro sugli estratti di conto corrente bancari. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la disposizione vale già dal 01/01/2018 esclusivamente per ONLUS, ODV e APS iscritte nei relativi registri speciali, mentre gli enti diversi, non iscritti ai registri, dovranno attendere l’entrata in funzione del nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.”
Si precisa che tale ultimo evento ( nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore ) non sarà operativo non prima di due anni. Le agevolazioni riportate, dunque, non potranno essere utilizzate dalle associazioni non iscritte nei registri delle APS.
Ricordiamo che allo stato e in base alla normativa precedente, fatte salve le condizioni di quelle associazioni che hanno provveduto ad iscriversi autonomamente negli appositi registri, le associazioni che hanno effettuato l’iscrizione alla FITA entro il 31 gennaio 2018 e per l’anno 2018, saranno comunicate al Ministero delle Politiche Sociali quali articolazioni territoriale della Federazione e, quindi, tuttora considerabili quali APS in virtù dell’art.7 della L. 7.12.200 n.383.
È
attivo il primo “Fita Point” in Sicilia presso la sede della
Cooperativa Piccolo Teatro di Alcamo, in provincia di Trapani.
L’iniziativa è stata avviata a livello nazionale dalla Federazione
Italiana Teatro Amatori (Fita) per identificare le sedi delle
strutture aderenti presenti nel territorio e creare punti di
aggregazione e informazione per l’utenza teatrale. Tuttti i Fita
Point italiani, inoltre, saranno individuati attraverso Google Maps.
Particolarmente
significativa, dunque, l’apertura di questo spazio nella sede dello
storico Piccolo Teatro di Alcamo, che ha aggiunto un tassello
importante alla propria testimonianza teatrale nel territorio. Oltre
al presidente del Piccolo Teatro Felice Ciacio, all’inaugurazione
hanno presenziato, a nome della Fita, il presidente provinciale di
Trapani Franco Regina, regionale Antonella Messina e nazionale
Carmelo Pace.
Il
prossimo Fita Point siciliano sarà attivato ad aprile a Troina, in
provincia di Enna.
Da sinistra, Franco Regina, Felice Ciacio, Antonella Messina e Carmelo Pace
I
Comitati regionali di Umbria e Lazio della Federazione Italiana
Teatro Amatori (FITA), con il patrocinio delle rispettive
Regioni, organizzano la prima edizione del “Festival Interregionale
del Monologo”. Il concorso si svolgerà
nell’arco di tre serate, durante le quali saranno scelti un totale
di dodici artisti, sei uomini e sei
donne: tra loro ,
durante una quarta e ultima serata, saranno designati un vincitore e
una vincitrice.
Le
tre giornate di selezione si terranno nel
mese di aprile: sabato 7 alle
21 a Porano, in
provincia di Terni, al Teatro Santa Cristina; domenica 15 alle 17.30 a Castel Giorgio, sempre
in provincia di Terni, al Centro
Multifunzionale “Anna Frank”; e domenica 29 alle 18 a Bolsena, in
provincia di Viterbo, al Piccolo Teatro Cavour. Il gran finale, con
proclamazione dei vincitori, è invece
previsto per domenica 20 maggio a Ostia, al
Teatro Fara
Nume.
I dodici finalisti
potranno partecipare di diritto all’esibizione in occasione de “Le
notti bianche dello spettacolo – FITA Lazio”, che si svolgerà a
Terracina (Latina)
venerdì 6 e sabato 7 luglio.
Coloro
che intendono partecipare dovranno presentare un monologo della
durata massima di 8 minuti. Dovranno inoltrare la domanda di
partecipazione entro e non oltre lunedì 12 marzo,
allegando curriculum
artistico ed eventuale registrazione audio o video.
Il
concorso è gratuito: non sono previste quote di
iscrizione, né spese di segreteria. Saranno
ammessi al massimo diciotto attori e altrettante attrici.
Nel caso di un numero superiore di concorrenti, sarà effettuata una
preselezione sulla base dei curricula
inviati.
Da più associazioni ci è
stato richiesto un chiarimento sull’obbligo imposto dal comma 125 dell’art.1
della L. n.1242017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza).
Con le dovute cautele,
riteniamo opportuno rassicurare le associazioni circa il termine di decorrenza
di tale obbligo, in attesa di ulteriori chiarimenti circa le modalità di
pubblicazione per le associazioni che non dispongono di siti web o portali
digitali.
Il 23 febbraio il Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inviato l’allegato chiarimento, secondo
il quale il termine sarebbe il 28 febbraio 2019 per i contributi etc. percepiti
nell’anno 2018.
Nel raccomandare di tenere
presente la superiore scadenza, vi invieremo ulteriori comunicazioni e
precisazioni che saranno emanate.
Sperando di avere alleviato
le vostre ansie, un caro saluto.
Il Presidente Nazionale
Carmelo Pace
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha
espresso il proprio parere sull’obbligo per gli Enti di Terzo Settore della
pubblicazione dei rendiconti economici riguardanti i contributi pubblici
superiori a 10.000 euro: nel pomeriggio di venerdì 23 febbraio 2018 il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inviato al Ministero dello
Sviluppo economico il proprio parere sulla questione, confermando la versione
secondo cui l’obbligo di pubblicazione dei rapporti economici con le
amministrazioni pubbliche decorre dall’anno 2019 (scadenza 28 febbraio) in
riferimento ai contributi ricevuti nell’anno 2018. Si tratta del primo
pronunciamento governativo su questa tema, che conferma, quindi,
l’interpretazione diffusa dai Centri di Servizio nei giorni scorsi.
In particolare la
nota evidenzia che:
Preliminarmente, deve essere affrontata la questione
relativa alla decorrenza dell’obbligo di pubblicazione: il comma 125 della
disposizione in esame stabilisce che l’obbligo di pubblicità e trasparenza
decorre dall’anno 2018. Al riguardo, deve essere tenuto distinto il profilo
riguardante l’oggetto dell’obbligo ( la pubblicità degli importi ricevuti) da
quello attinente al termine fissato per il suo adempimento ( 28 febbraio di
ogni anno). Alla luce di questa considerazione, si deve ritenere che
costituiscono oggetto dell’obbligo di pubblicità gli importi percepiti a
decorrere dall’1 gennaio 2018, la cui pubblicità e trasparenza dovrà essere
assicurata, nelle forme prescritte, entro il 28 febbraio 2019. Una diversa
interpretazione, secondo la quale la norma dovrebbe riferirsi agli importi ricevuti
nel 2017, da pubblicarsi entro il 28 febbraio 2018, avrebbe effetti retroattivi
sull’obbligo di pubblicità, in contrasto con il principio generale di
irretroattività della legge.
Non può inoltre trascurarsi la considerazione che la
disposizione in commento necessita di ulteriori esplicitazioni, atte a chiarire
l’esatto contenuto dell’obbligo di pubblicità e delle relative modalità di
adempimento, al fine di porre in condizione i soggetti obbligati di poter
adempiere con esattezza e puntualità alle prescrizioni normative.
LEGGE 4 agosto 2017, n. 124
Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
ART.1
COMMA
125. A decorrere dall’anno 2018, i soggetti di cui
all’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modificazioni,
i soggetti di cui all’articolo 137 del codice di cui al decreto legislativo 6
settembre 2005, n. 206, nonche’ le
associazioni, le Onlus e le fondazioni che
intrattengono rapporti economici con le pubbliche amministrazioni e con i
soggetti di cui all’articolo 2-bis del decreto legislativo 14 marzo 2013, n.
33, nonche’ con societa’ controllate di diritto o di fatto direttamente o indirettamente
da pubbliche amministrazioni, ivi comprese quelle che emettono azioni quotate
in mercati regolamentati e le societa’ da loro partecipate, e con societa’ in
partecipazione pubblica, ivi comprese quelle che emettono azioni quotate in
mercati regolamentati e le societa’ da loro partecipate, pubblicano entro il 28 febbraio di ogni anno, nei propri siti o portali
digitali, le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi
retribuiti e comunque a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle
medesime pubbliche amministrazioni e dai medesimi soggetti nell’anno
precedente. Le imprese che ricevono sovvenzioni, contributi, incarichi
retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere dalle pubbliche
amministrazioni e dai soggetti di cui al primo periodo sono tenute a pubblicare
tali importi nella nota integrativa del bilancio di esercizio e nella nota
integrativa dell’eventuale bilancio consolidato. L’inosservanza di tale obbligo comporta la restituzione delle somme ai
soggetti eroganti entro tre mesi dalla data di cui al periodo precedente.
Qualora i soggetti eroganti appartengano alle amministrazioni centrali dello
Stato ed abbiano adempiuto agli obblighi di pubblicazione previsti
dall’articolo 26 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, le somme di cui
al terzo periodo sono versate ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio
dello Stato per essere riassegnate ai pertinenti capitoli degli stati di
previsione delle amministrazioni originariamente competenti per materia. Nel
caso in cui i soggetti eroganti non abbiano adempiuto ai prescritti obblighi di
pubblicazione di cui all’articolo 26 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n.
33, le somme di cui al terzo periodo sono versate all’entrata del bilancio
dello Stato per essere riassegnate al fondo per la lotta alla poverta’ e
all’esclusione sociale, di cui all’articolo 1, comma 386, della legge 28
dicembre 2015, n. 208.
Al via da venerdì 19 gennaio a Chieti l’edizione 2018 della rassegna dialettale “Premio Marrucino”, promossa dalla Deputazione Teatrale Teatro Marrucino in collaborazione con il Comitato abruzzese della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita). Qui di seguito una presentazione generale della manifestazione, che coinvolgerà otto compagnie.
Si
è svolta nell’incantevole location del teatro comunale di Lamezia
Terme la terza edizione del premio “Bronzi di Riace”,
manifestazione organizzata dalla Federazione Italiana Teatro
Amatori (F.I.T.A.) Comitato regionale Calabria, in collaborazione
con l’associazione “I Vacantusi”.
L’iniziativa,
inserita nel progetto “Vacantiandu” e con il patrocinio della
Regione Calabria, ha registrato un grande successo di pubblico, con
la magia del teatro e la ricchezza degli spettacoli protagonisti
della serata.
Pathos
e una coinvolgente atmosfera sono stati gli ingredienti di una manifestazione
non come mero evento celebrativo, ma come condivisione
dell’interiorità umana attraverso il linguaggio scenico.
Il teatro amatoriale – hanno sottolineato Michele Spataro, Giuseppe
Minniti e Consolato Latella, rappresentanti F.I.T.A. e componenti
della giuria del concorso – ha finalmente iniziato il
giusto iter per giungere ad un riconoscimento a livello artistico e sociale. Una
festa del teatro – hanno ribadito i rappresentanti Fita, che hanno avuto il compito di
assegnare i numerosi riconoscimenti – che ha visto un forte senso di
appartenenza alla Federazione da parte delle tante compagnie
regionali affiliate, ma che ha anche mostrato una forte coesione tra
le stesse, ribadendo come la cultura sia momento di unione e condivisione.
Il
premio segna l’apice di un progetto che ha avuto come obiettivo la
valorizzazione e promozione di tante emergenti realtà teatrali
amatoriali, stimolandone la crescita artistica ma soprattutto umana
e offrendo loro l’occasione per diffondere la
tradizione della propria terra. A sostegno di un teatro, dunque, come strumento di promozione turistica della propria
regione con un ritorno al passato, forza della modernità.
Le
compagnie premiate hanno animato, nel corso dell’anno, i diversi
teatri della città lametina ed hanno diffuso un teatro che è
sorriso, riflessione ma, soprattutto, balsamo per curare le “ferite
dell’animo”.
Il
premio come migliore spettacolo, che rappresenterà la
Calabria nel circuito nazionale, è andato a “1861 – La brutale verità”
della compagnia Carma di Reggio Calabria.
Numerosi
i premi per la commedia “I promessi sposi” tratto da “I
Promessi sposi. Opera moderna” di Michele Guardì, con la
collaborazione di Natale Princi.
L’opera
è stata rappresentata con gran successo, durante la serata, dal
gruppo teatrale “Terzo millennio” di Sant’Eufemia D’Aspromonte.
“I promessi sposi” sono stati premiati per i migliori costumi, la
miglior scenografia, la miglior regia. Il regista del gruppo,
Francesco Luppino, ispirandosi al capolavoro di Alessandro Manzoni,
ha raccontato la storia di Renzo e Lucia attraverso scene cantate,
recitate e ballate allineate allo stile del musical e impreziosite
dalle scenografie, dalle coreografie e dai costumi realizzati da
componenti del gruppo “Terzo Millennio”. “
Il
premio come miglior attore protagonista è andato ex aequo a Franco
Piscitelli (compagnia “La matassa”) e Alfredo Lavorato (compagnia
“I tinti”). Un altro ex aequo nella categoria migliore attrice non
protagonista, con la vittoria di Assunta Spirlì (“La bottega del
sorriso”) e Luisa Vaccaro (“Compagnia Vercillo”) per la
commedia esilarante “La fortuna con la C maiuscola”; miglior
attore non protagonista è stato giudicato, invece, Giovanni D’Ippolito, sempre della lametina
compagnia “Vercillo”. Premio come migliore attrice protagonista a
Maria Rosetta Torchia della compagnia Migliarinese; miglior attore
protagonista Gabriele Profazio del gruppo “I Carma” di Reggio
Calabria per lo spettacolo “1861 La brutale verità”.
Il
premio speciale è andato al regista lametino, nonché direttore
artistico del comitato F.I.T.A. Calabria, Francesco
Pileggi per lo spettacolo “Le sirene non tirano i rigori” della
compagnia “Il teatro che non c’era” di Filadelfia.
Altro
premio speciale per l’attore Alfredo Perciaccante della compagnia
Canaglioni di Cassano allo Ionio, mentre come miglior attrice
caratterista è stata scelta Rita Gallo, della compagnia Acquania di
Curinga.
Un
nuovo, significativo riconoscimento del ruolo del teatro amatoriale
arriva in questi giorni dalla Regione Liguria, a coronare il lavoro
di sensibilizzazione condotto al riguardo dalla Federazione Italiana
Teatro Amatori (Fita) ligure e nazionale.
Nel
quadro delle disposizioni collegate alla legge di stabilità, il
Consiglio Regionale ha infatti approvato una norma – promossa dai
consiglieri di Forza Italia Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza – volta
a consentire una più decisa valorizzazione e un più ampio sostegno
dello spettacolo amatoriale in tutte le sue forme. La modifica
riguarda l’articolo 1 della
legge regionale sulla disciplina degli interventi di promozione dello
spettacolo, che ora recita: «La Regione riconosce e sostiene lo
spettacolo dal vivo in tutte le sue forme, comprese quelle
amatoriali, quale fondamentale espressione culturale e di
intrattenimento, fattore di sviluppo morale e civile idoneo a
generare opportunità, investimenti, partecipazione, prodotti
qualificati e pone in essere le condizioni per il suo consolidamento
e sviluppo».
«Finalmente
– commenta il presidente Fita Liguria, Giovanni Cepollini – anche
la nostra Regione garantisce pieno riconoscimento al teatro
amatoriale. Un risultato per il quale vogliamo ringraziare in
particolare Giunio Lavizzari Cuneo di Fita nazionale, per la tenacia
e l’impegno con i quali nel tempo ha saputo far conoscere e
apprezzare la nostra attività nel territorio come Federazione, e il
consigliere della Regione Liguria Claudio Muzio per il grande
sostegno dato a questo progetto. Naturalmente, siamo consapevoli del
fatto che questo risultato non è un traguardo, ma l’avvio di un
percorso che, in particolare, dovrà vederci coprotagonisti nelle
riunioni di concertazione e di programmazione di eventi a livello
regionale».
«Si
tratta – commenta Giunio Lavizzari Cuneo – di un altro
significativo successo della nostra Federazione verso il pieno e
definitivo riconoscimento del teatro amatoriale. In questo senso ci
siamo mossi anche in Liguria, incontrando il Consiglio Regionale,
sottolineando quanto introdotto dalla nuova Legge sullo spettacolo
dal vivo e quanto attuato in altre Regioni, e trovando ascolto e
considerazione per i “numeri” che, come Fita, siamo stati in
grado di presentare. Tutto questo ha portato la Regione ad un
intervento che è prima di tutto un riconoscimento morale, ma che si
potrà poi concretizzare in finanziamenti non di carattere
“assistenzialistico” ma, al contrario, a sostegno di una sempre
più costruttiva ed efficace progettualità».
«Questo
risultato – conclude il presidente nazionale Fita, Carmelo Pace – è
un nuovo passo avanti nell’impegno della nostra Federazione
affinché il ruolo del teatro amatoriale, già riconosciuto nella
recente Legge sullo spettacolo dal vivo, che abbiamo sostenuto in
accordo con il ministro Dario Franceschini, venga dichiarato e
valorizzato anche dalle singole normative regionali».
Resi
noti i finalisti della 30ª edizione del Festival nazionale “Maschera
d’Oro”: un’edizione speciale, per la quale il Comitato Veneto
della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) e i suoi partner
hanno in serbo un cartellone (al momento svelato solo in parte) tutto
da gustare, ricco di eventi in giro per la regione.
Queste
dunque le sette compagnie che, da sabato 3 febbraio a sabato 17
marzo, si sfideranno al San Marco di Vicenza: Nuovo
Teatro Stabile Mascalucia
(Catania) in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller,
regia di Rita Re; Compagnia
di Lizzana
(Rovereto, Trento) in “Tingeltangel” di Karl Valentin,
regia di Paolo Manfrini; La
Ringhiera
(Vicenza) ne “La sensale di matrimoni” di Thornton Wilder,
regia di Riccardo Perraro; La
Trappola (Vicenza)
in “Una delle ultime sere di Carnovale” di Carlo Goldoni,
regia di Alberto Bozzo; La
Cricca (Taranto)
ne “Le ultime lune” di Furio Bordon, regia di Aldo
L’Imperio; I
Complici (Bologna)
ne “Il metodo Gronholm” di Jordi Galceràn, regia di Mimmo
Marchigiani; Incontri (San
Giorgio a Cremano, Napoli) in “Ferdinando” di Annibale
Ruccello, regia di Francesco Iurlaro. Sabato 24 marzo, sempre al San
Marco, serata dedicata alle premiazioni con la partecipazione, come
ospiti, di Valter Rado e della brass band Mabò, in “Note nella
tempesta”, spassoso spettacolo di clownerie musicale.
Il
festival è organizzato da Fita Veneto d’intesa con Regione del
Veneto, Comune di Vicenza, Il Giornale di Vicenza e Confartigianato
provinciale (con il suo Premio Faber Teatro, che porta la compagnia
vincitrice sul palcoscenico dell’Olimpico) e con il patrocinio, tra
gli altri, di Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del
Turismo, Provincia di Vicenza e, quest’anno, Biblioteca
internazionale “La Vigna”, che mercoledì 31 gennaio
ospiterà una conversazione dal titolo “Il teatro è servito:
quando il cibo sale sul palco”. Un secondo incontro, sul tema
“Il teatro amatoriale fra tradizione e innovazione”, è
invece in programma per giovedì 22 marzo a Palazzo Trissino, in Sala
Stucchi, patrocinato dall’Accademia Olimpica.
Un’altra novità
riguarda il fatto che quest’anno il festival avrà una colonna
sonora: si tratta dell’album “Shape” (Ed. Velut Luna), che
il compositore Roberto Jonata presenterà in concerto venerdì 23
marzo a Palazzo Chiericati. Ma spazio anche a “spritz teatrali”
e a repliche speciali in altre città del Veneto di alcuni spettacoli
in concorso. Confermati inoltre il premio di critica “La Scuola
e il Teatro” per gli studenti delle scuole superiori e il
“Renato Salvato” per l’impegno nella diffusione della
cultura teatrale.
Abbonamenti
in vendita nella sede di Fita Veneto, in stradella delle Barche 7 a
Vicenza (tel. 0444 324907, al mattino, dal lunedì al venerdì) allo
stesso prezzo dello scorso anno: 70 euro gli interi, 60 i ridotti;
invariati anche i biglietti, disponibili a 10 euro (gli interi) e
8.50 (i ridotti). Fino al 6 gennaio, per un regalo originale, tutti
gli abbonamenti saranno acquistabili al prezzo dei ridotti.
Informazioni su www.fitaveneto.org
e su Facebook.
XXX
FESTIVAL NAZIONALE «MASCHERA D’ORO» – 2018
XXIV
PREMIO «FABER TEATRO» – Vicenza
– Teatro San Marco
Sabato
3 febbraio 2018, ore 21
Compagnia
Nuovo Teatro Stabile Mascalucia – CT
“Uno sguardo dal Ponte”
di
Arthur Miller, regia di Rita Re
Sabato
10 febbraio 2018, ore 21
Compagnia
di Lizzana – TN
“Tingeltangel”
di
Karl Valentin, regia di Paolo Manfrini
Sabato
17 febbraio 2018, ore 21
Compagnia
La Ringhiera – VI
“La
Sensale di Matrimoni”
di
Thornton Wilder, regia di Riccardo Perraro
Sabato
24 febbraio 2018, ore 21
Compagnia
La Trappola – VI
“Una
delle ultime sere di Carnovale”
di
Carlo Goldoni, regia di Alberto Bozzo
Sabato
3 marzo 2018, ore 21
Compagnia
La Cricca – TA
“Le ultime lune”
di
Furio Bordon, regia di Aldo L’Imperio
Sabato
10 marzo 2018, ore 21
Compagnia
I Complici – BO
“Il
metodo Gronholm”
di
Jordi Galceràn, regia di Mimmo Marchigiani
Sabato
17 marzo 2018, ore 21
Compagnia
Incontri – NA
“Ferdinando”
di
Annibale Ruccello, regia di Francesco Iurlaro
Sabato
24 marzo 2018, ore 21
Serata
di premiazioni Fuori
concorso:
Valter
Rado & Mabò Band
NOTE
NELLA TEMPESTA
spettacolo
di clownerie musicale
con
Valter Rado, Renzo Stizza, Amilcare Pompei e Fabrizio Palazzetti
Abbonamenti:
interi 70 euro, ridotti 60 euro / Biglietti:
interi 10 euro, ridotti 8.50 euro
Info
e prenotazioni: F.i.t.a. Veneto, stradella delle Barche 7 – Vicenza
(tel. 0444 324907, al mattino; fitaveneto@fitaveneto.org)
Un
pomeriggio interamente dedicato alla scoperta dell’universo del
teatro amatoriale della provincia di Pisa. È questa l’iniziativa
del Comitato Provinciale della Fita (Federazione Italiana Teatro
Amatori) presieduta da Giuseppe Raimo, che riunisce numerose
compagnie amatoriali del territorio, alcune delle quali molto
conosciute.
L’evento,
che si svolgerà a Pisa domenica 10
dicembre dalle 14.30 in poi, presso le nuove “Officine
Garibaldi” in via Gioberti, ha un titolo e un
sottotitolo: “AMATToriale – realtà e prospettive del teatro
amatoriale nello scenario culturale e sociale della provincia di
Pisa”, per significare da subito lo stretto legame tra l’arte
teatrale fatta solo per passione (presupposto del teatro amatoriale è
infatti l’esclusione di uno scopo di lucro da parte di attori e
compagnie), ma anche per revindicare un ruolo di primo piano nel
panorama culturale locale, con un’offerta di spettacoli di alta
(spesso altissima) qualità.
Il
programma dell’open day prevede: un’accoglienza del pubblico da
parte delle compagnie, che presenteranno piccoli stralci tratti dai
loro spettacoli; a seguire gli interventi delle autorità politiche,
della cultura e del teatro; infine un dibattito sui temi che più
stanno a cuore agli organizzatori: il ruolo del teatro amatoriale
pisano nel territorio, le sue potenzialità e le concrete prospettive
di ulteriore sviluppo.
«Il
nostro teatro amatoriale – commenta
Raimo –,
troppo spesso ghettizzato dietro l’aggettivo stesso che lo descrive,
vuole oggi rivendicare il proprio ruolo
nel panorama culturale e sociale che svolge sul territorio e
restituire la dignità a questo aggettivo, ” amatoriale”, erroneamente accomunato troppo al
dilettantismo e poco alla professionalità».
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